E' evidente che le moderne ricerche archeologiche interessate alla ricostruzione di paleoambienti e ai loro rapporti con le popolazioni umane non possono più fare a meno, a seconda
del sito, dell'apporto sinergico di varie scienze, come botanica, faunistica, palinologia, climatologia, e non ultima la geologia o meglio la Scienza della Terra nelle loro varie
specializzazioni, geomorfologia, sedimentologia, stratigrafia, pedologia, idrogeologia ecc.., per cui si parla di quella scienza che tratta dell'interazione fra archeologia e geologias.l.: la
geoarcheologia. Un esempio dei rapporti utili tra le due scienze è il legame esistente tra le differenti unità morfologiche e le scelte operate dall'uomo per le sue dimore nelle diverse
epoche della storia e preistoria.
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L'Autore, in quest'opera, ricorre a vari esempi nel domostrare la stretta interrelazione che spesso esiste tra le due scienze, come i casi della Peschiera di S. Irene, della grotta del Romito,
delle vicissitudini naturali e antropiche della Piana di Sibari, dei problemi geologici del Promontorio Lacinio che interferiscono col tempio di Hera. In questi casi di studio, dopo aver descritto
la storia del sito archeologico, egli scopre per il lettore quali sono i fattori naturali e antropici che ne hanno determinato l'evoluzione, durata spesso secoli, affascinandolo come se si leggesse
o visionasse un libro o un film drammatico o di avventure, ma, nel contempo, accrescendo il suo livello di cultura.
1 luglio 2020
Giuseppe Gisotti